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La “seconda giovinezza” dei dischi in vinile

10 dicembre 2013 1.711 views Nessun Commento

disco vinileNegli ultimi anni, l’industria musicale sta assistendo a un fenomeno che, in un primo momento, era stato frettolosamente catalogato come nostalgia collezionistica ma che oramai può essere considerato una vera e propria “seconda giovinezza” per questo tipo di supporti: il ritorno dei dischi in vinile, in un periodo in cui anche i compact disc stanno segnando il passo a favore del proliferare della musica in digitale, non è più solo una moda o un “trend” che riguarda delle nicchie di appassionati ma coinvolge anche i giovanissimi e, in qualche modo, ha rivitalizzato anche il mercato discografico.

Il “boom” di dischi in vinile.

Dopo che a metà anni Novanta sembrava oramai destinato al dimenticatoio, il vinile è stato oggetto di una vera e propria riscoperta e non è un caso che, proprio mentre la musica sembra perdere il proprio supporto fisico, le vendite degli LP fanno registrare un incremento del 30% negli ultimi mesi. Non c’è stato solo un “boom” per i classici, le rarità o le periodiche ristampe dei capolavori del passato: anche gli artisti contemporanei dedicano maggiore attenzione alle versioni in vinile dei propri lavori. Nel constatare questa tendenza, va ricordato che è tornato in auge anche il giradischi: vecchi modelli sono stati rimessi in funzione e alcune aziende hanno cominciato a produrne di nuovi, seppure in serie limitata.

Le ragioni della riscoperta del vinile.

Ma come si spiega questo inarrestabile ritorno? I motivi sono molteplici e variano anche in base ai gusti personali. Ad ogni modo, tralasciando l’effetto “hype” legato a questo genere di fenomeni e il richiamo che da sempre esercitano sugli amanti del “vintage”, è chiaro che le ragioni sono legate alla qualità intrinseca di quel “sound” polveroso e un po’ gracchiante che manca al cd. Inoltre, il fascino sta anche nel packaging del disco e nella stessa estetica di questo oggetto: con i suoi lussureggianti artwork giganti e i booklet esclusivi che altri supporti musicali non possono avere, il disco in vinile costituisce il regalo ideale per un appassionato di musica e fa anche bella mostra di sé nella propria collezione privata.

La magia del “Long Playing”.

Infine, non si può non tener conto di quanto successo nel 2016, “annus horribilis” nel mondo della musica. La scomparsa di mostri sacri del calibro di David Bowie, Alan Vega, Prince, Keith Emerson, Greg Lake e, più recentemente, Leonard Cohen (per citarne alcuni) ha spinto non solo i fan di vecchia data ma anche i più giovani a riscoprire la discografia di questi artisti. E il disco in vinile è stato uno dei “cimeli” più gettonati: quasi a sottolineare la volontà di possedere un supporto più “caldo”, diverso dal cd o dal brano scaricato in .mp3, per riascoltare o scoprire un pezzo di storia che non c’è più. E allora cosa c’è di meglio che posizionare uno dei loro 33 giri sul “piatto”, appoggiare la puntina sul Lato A e ascoltarli come una volta dall’inizio alla fine, senza pause e senza interrompere la magia?

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